Dove sta la vera Inter?

Va bene che non battiamo il Parma a San Siro da più di 7 ...


Va bene che non battiamo il Parma a San Siro da più di 7 anni ma qui parliamo degli ennesimi due punti buttati contro un avversario più che alla nostra portata. Praticamente si può dire che ad eccezione di qualche buona impostazione dalle fasce laterali (con Kolarov, Hakimi e un buonissimo Perisic) il vero gioco di Conte si sia visto soltanto quando siamo andati sotto di due gol.

La grinta, la concentrazione e la voglia di fare, proprio gli attributi per i quali abbiamo scelto il traghettatore leccese, si sono visti soltanto quando sembrava palesarsi una pesante sconfitta casalinga...  sicuramente troppo tardi.

E si che, ammettiamolo, siamo andati in svantaggio ad inizio secondo tempo con un gol che probabilmente a Gervinho sarebbe riuscito una volta in una vita (e infatti non me ne ricordo di simili, per coordinazione e istinto), e abbiamo preso il raddoppio al quarto d’ora con una disattenzione difensiva che ha lasciato lo stesso ivoriano da solo davanti ad Handanovic, ma come ho ripetuto più volte su questo blog, non abbiamo fatto abbastanza durante tutto il primo tempo per indirizzare il match a nostro favore.

Pochissima spinta, poco impegno, qualche intuizione partita dalle fasce ma niente più. Un caso forse l’assenza di Lukaku? A questo punto mi viene da pensare che senza il gigante belga Antonio Conte faccia fatica a impostare la nostra tattica, che ahimè si risolve tutta in un “date la palla a lui, qualcosa succederà”. Spero proprio di sbagliarmi... meglio concentrarsi sulle note positive.

La migliore di queste è sicuramente il nostro orgoglio. L’Inter mi sembra finalmente la squadra tignosa e orgogliosa che avevamo visto per l’ultima volta anni fa, quando riusciva a ri-addrizzare le partite più spinose in pochi minuti. Anche qui si è affidata alla coppia croata Brozovic (grandissimo fin dal suo ingresso in campo, per voglia di fare e capacità di reimpostare alcuni equilibri a centrocampo che non si erano visti nei primi 45 minuti) e Perisic, instancabile ala che di fianco ad un (questa volta davvero) insufficiente Lautaro ha messo in difficoltà la coppia di centrali parmense. Il primo si è praticamente inventato un gol da solo, sfruttando l’inserimento su una splendida intuizione del solito Barella, vero punto di riferimento sulla mediana, mentre il secondo ci ha salvato da una figuraccia casalinga credendoci su un colpo di testa a tempo scaduto.

Ma possiamo essere soddisfatti di una prova del genere? Quando pensiamo di farli i punti che contano? Mah... io resto parecchio dubbioso. Dubbioso e preoccupato.

Preoccupato perché domani sera giochiamo al Santiago Bernabeu. Che sia la migliore occasione per darci la fiducia che ci serve quando scendiamo in campo? Vedremo, quel che è certo è che, come ho scritto la scorsa settimana sulle pagine di questo blog, questa Champions League è già più che in salita. Serve tutta la nostra forza, e ovviamente tutto il nostro tifo.

Forza Inter, sempre e comunque.

Nicola Bruno