Sfida decisiva per stabilire il vertice della classifica, con il Napoli che si presenta ...
Sfida decisiva per stabilire il vertice della classifica, con il Napoli che si presenta a Milano in fiducia e sempre più compattata dalla famosa grinta del suo allenatore Gattuso, pronta a dare battaglia in una partita dagli esiti quanto mai incerti.
E infatti, come da copione, nel primo tempo assistiamo alla fantomatica “partita a scacchi”, con le due squadre attente più a non concedere spazi all’avversaria che a proporre delle vere soluzioni offensive, ad eccezione di poche occasioni come un inserimento di Lozano alle spalle della nostra difesa sfruttato con una goffa rovesciata, un tiro di Lautaro (che questa volta parte titolare al fianco di Lukaku) fuori di pochi centimetri, dopo la mezz’ora di gioco un’altra pericolosa incursione di Lozano che dopo un contrasto con i nostri centrali porta ad una ribattuta al volo di Zielinski che esce di un metro alla destra del nostro capitano Handanovich, e una sterile conclusione di testa di Gagliardini su cross da destra di un sempre più convincente Darmian.
Il primo tempo è tutto qui, una sfida di nervi che si conclude a reti inviolate e che per noi tifosi equivale a rimanere svegli soltanto per la tensione.
Il secondo tempo riparte così come si era concluso il primo, con altri dieci minuti di studio reciproco, fino a quando il Napoli comincia ad accelerare e produce prima un tiro di Insigne (rimasto davanti con Lozano e Petagna, quest’ultimo subentrato nel primo tempo ad un infortunato Mertens), poi con un pericolosissimo taglio del messicano partenopeo imbeccato dallo stesso Insigne che, fortunatamente, finisce con un pallone spedito alto (ma era fuorigioco) e, a seguire, con un’altra azione partita sulla fascia del nostro Young che sempre Insigne conclude con il tacco obbligando Handanovic ad una grande parata. Lì, lo ammetto, ho temuto il peggio.
Ma questa Inter oggi è tenace, e così alla prima occasione del secondo tempo, al minuto 71’, riusciamo a presentarci nell’area del Napoli dopo un’azione sviluppata sulla sinistra e portata avanti dal classico movimento di Lukaku, con Darmian sul lato opposto che azzecca l’incursione, supera Ospina e viene atterrato dallo stesso portiere che gli da praticamente uno schiaffo sul piede destro. Giallo per l’estremo difensore e rigore per noi.
Dopo qualche minuto di proteste in cui (menomale!) viene anche espulso Insigne per una presunta frase ingiuriosa rivolta all’arbitro Massa, neanche a dirlo, dagli undici metri si presenta il nostro attaccante belga che, come spesso gli riesce, spiazza Ospina e ci porta in vantaggio di un gol.
Ora io qui vorrei aprire una parentesi: perché se il mio essere tifoso dell’Inter mi ha fatto ovviamente esultare come non mai al cartellino rosso del fantasista napoletano, il mio lato da appassionato di calcio mi fa dire che da qualche anno a questa parte la gestione dei cartellini e delle espulsioni sta diventando veramente troppo severa, redarguendo atteggiamenti fisiologici sempre esistiti da parte dei giocatori che, a caldo, si lasciano a volte un po’ troppo andare. È sicuramente sbagliato offendere l’arbitro, ma non posso non ricordare la gestione di alcune situazioni da parte di mostri sacri come l’ex Collina, che riuscivano con abilità a mettere i giusti paletti agli atteggiamenti ingiuriosi preservando, al contempo, lo spettacolo offerto da una partita giocata 11 contro 11.
Ma tant’è, sicuramente in questa occasione ci è andata bene e quindi non mi lamento. Riprendo a guardare la partita fiducioso che l’Inter possa approfittare del vantaggio e della superiorità numerica. Ovviamente risulto il solito illuso... incredibilmente la partita continua a farla il Napoli, producendo due occasioni all’ottantesimo che vedono il neoentrato Politano farsi prima parare un bel tiro da Handanovic, e poi concludere al lato della rete dopo una deviazione del prezioso Gagliardini. Passano pochi minuti e Di Lorenzo (un bel giocatore, devo ammetterlo) scambia un uno-due nella nostra area con Elmas e arriva al tiro di sinistro rasoterra, ribattuto dal capitano in angolo ancora una volta. Che stress!
Un’ansia che ovviamente mi riserva l’ultimo colpo al cuore, quando lo stesso terzino del Napoli arriva sulla fascia e crossa basso per Petagna, che grazie alla sua stazza riesce a fare perno su De Vrij, a girarsi e a concludere a botta sicura da due metri dalla porta. In quel momento forse tutti noi neroazzurri abbiamo soffiato su quel pallone, perché incredibilmente finisce sul palo e, al 92’, decreta la fine della partita e i nostri più che mai sudati 3 punti.
Onore al merito al Napoli, va detto, ma noi intanto ci portiamo a 1 punto dai cugini e finalmente ci riprendiamo la posizione di pretendenti al titolo che ci spetta.
Ora concentrazione, testa a domenica quando alle 15.00 affronteremo sempre a San Siro lo Spezia e, nel frattempo, sempre Forza Inter!